
Giulia Ragusa: «I numeri mi hanno scelta»
La contabile di Aep, appassionata di teatro e danza orientale, racconta il suo percorso in azienda
«Nella vita ho imparato a gestire tante cose, anche i numeri». Ci scherza su Giulia Ragusa, che da tredici anni lavora per l’ufficio amministrazione di Aep. Si occupa di contabilità per vendite, fornitori esteri e bilancio, gestisce anche i commerciali dell’azienda. Giulia ha studiato per diventare ragioniera. Ha poi seguito una specializzazione in economia, indirizzata a scienze aziendali e gestione d’impresa.
«Sognavo di fare la fisioterapista o la maestra, poi i numeri sono entrati nella mia vita e continuano ancora oggi a occupare la maggior parte della mia giornata» racconta Giulia che oggi ha 35 anni.
In Aep vale il “Tutti per uno e uno per tutti!”
«Aep per me è arrivata dopo l’esperienza alla Gilbarco – afferma -. Del mio lavoro mi diverte molto il rapporto con il cliente o con i commerciali. Ieri come oggi in questa azienda ci si aiuta sempre a vicenda. Qui vale il “Tutti per uno e uno per tutti!”. E proprio per questo il mio ufficio è per me come una seconda famiglia. Con molti dei miei colleghi ci frequentiamo anche extra orario lavorativo. Quando occorre fare ore di straordinario per risolvere beghe di lavoro rimaniamo tra colleghe, senza accorgercene, a chiacchierare fino a tardi perché il tempo quando siamo insieme vola. Il nostro è un rapporto autentico, difficile da trovare in altri ambienti lavorativi. E questo lo dobbiamo in parte ad Aep».
Giulia Ragusa, dalla passione per il teatro a quella per la danza orientale
«Ho tante passioni, prima tra tutte il teatro – dice Gulia -. Ho anche fatto un corso per insegnarlo ai bambini. Dal 2002 faccio parte di una compagnia amatoriale che si chiama “Magie di voci”. Rappresentiamo spettacoli in vernacolo e a volte anche musical. Il teatro è stato per me come una palestra di vita, utile per aiutarmi a sbloccare la mia timidezza. Inoltre, amo viaggiare e ballare danza orientale. Nel 2012 ho partecipato ai campionati nazionali di danza orientale insieme alla mia squadra». I numeri? A volte penso che siano stati loro a scegliermi prima che mi fossi resa conto di quanto si sarebbe potuto andare d’accordo. Negli anni hanno conquistato il loro posto tra le mie passioni. E nel lavoro, come nella vita privata, i conti alla fine devono sempre tornarmi».
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