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Vittorio Regestro

«La mia vita è una sfida continua»

Vittorio Regestro si racconta, tra sport all’aria aperta e ingegneria elettronica

Chi pensa che un ingegnere viva solo di progetti da sviluppare e numeri si sbaglia. A dimostrarlo è Vittorio Regestro, senior project engineer per Aep Ticketing Solutions, presso la sede di Genova. Vittorio, chiuso il computer, indossa il costume o le scarpe da arrampicata per affrontare sfide sportive sempre nuove. 

Dalla passione per i Lego all’ingegneria elettronica

Lego e matematica sono stati la sua passione sin da bambino. Ha poi intrapreso la strada di ingegneria elettronica all’Università di Genova. Terminati gli studi, a 29 anni ha iniziato a lavorare in alcune Software House di Genova. Poi è passato, con il ruolo di analista software, a Selex Elsag Spa, azienda italiana operante nel settore dell’elettronica e telecomunicazioni. Qui l’ingegnere ha lavorato per quattordici anni come consulente esterno e sei anni come dipendente. 

«Quando sono entrato nel team di Aep, nel 2016, ho iniziato a lavorare sin da subito per progetti francesi. Questo mi ha portato a imparare la lingua della terra d’Oltralpe. È stata per me una bella opportunità – racconta Vittorio Regestro -. Ho studiato il francese da autodidatta, ma molto ha fatto anche la mia famiglia. Mia mamma e mia nonna, di origini egiziane, parlavano spesso francese tra di loro. Per quanto mi riguarda, posso dire di sentirmi al 100% camoglino, avendo vissuto tanti anni a Camogli».

Vittorio oggi in Aep si occupa di contribuire all’analisi di progetti e alla configurazione dei dati sui sistemi AFCS (Automatic Fare Collection System). Sono sistemi con cui sono stati sviluppati gli apparati dell’azienda, oggi in funzione per esempio a Milano, a Torino o in Algeria. 

«Nel mio lavoro è fondamentale essere multitasking»

«Il mio è un lavoro stimolante ma anche molto impegnativo – spiega -. Ogni giorno possono emergere scenari nuovi dall’analisi dei dati. E la risoluzione di problemi in questo caso non è mai banale, le casistiche cambiano in continuazione e sono molto varie. Insomma, il mio non è un lavoro di routine. È fondamentale essere multitasking. E questo comporta una sfida continua che mantiene la mente allenata. Molto fa l’ambiente di lavoro e il rapporto molto costruttivo che si è creato con i colleghi». Sfida che Vittorio è abituato a impegnarsi per vincerla, nel lavoro come nel tempo libero. 

Vittorio e la passione per lo sport

«Lo sport è una fetta importante della mia vita – afferma -. Ho praticato tanti sport: dalla pallanuoto al calcio, fino allo sci di fondo e alla corsa che mi ha portato a gareggiare a tre maratone (New York, Parigi e Stoccolma). Ho fatto anche alpinismo, arrampicata sportiva e sci alpinismo. Ho fatto vari trekking, soprattutto in Himalaya. Negli ultimi anni ho archiviato gli sport in montagna e mi sono dedicato al nuoto. Tre anni fa ho nuotato per 14 chilometri, attraversando anche le Bocche di Bonifacio o partecipando a competizioni anche in Marocco e Thailandia. Di base mi piace fare attività sportiva all’aria aperta. Amo molto anche viaggiare. Insomma, fermo non ci so proprio stare!». 

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