Francesco Innocenti

«Se non ci fosse la matematica…»

Si presenta Francesco Innocenti, nuovo Research & Development software manager

New entry nella squadra di Aep. Da poche settimane è entrato a far parte del team Francesco Innocenti nel ruolo di Research & Development software manager. 52 anni, originario di Pelago (Fi), Francesco ha alle spalle 22 anni di esperienza in Gilbarco dove negli ultimi anni ha ricoperto la posizione di capo architetto. 

«Volevo diventare un ingegnere sin da ragazzo, ero solo indeciso sull’indirizzo da seguire – racconta -. Mi è sempre piaciuto l’approccio razionale e analitico ai problemi, nel lavoro come anche nella vita di tutti i giorni. Per dirne una, anche i lavori con il super bonus che ho commissionato a casa mia li ho pianificati meticolosamente, proprio come se fossero lo sviluppo di un software».

Sposato con Barbara da 12 anni, storica dell’arte che lavora come insegnante, con cui ha un figlio di 9 anni (Giovanni), Francesco si sta occupando per Aep di gestire gli sviluppi del software, dal disegno di architettura alla gestione dei progetti e delle persone (circa 30, inclusi i consulenti). 

«Perché Aep? Intanto abbiamo in comune l’esclusiva, nel senso che io per vent’anni ho realizzato solo software come del resto anche Aep si è occupata esclusivamente di bigliettazione elettronica per il trasporto pubblico. Ho un sodalizio di lunga data con i mezzi di trasporto pubblico, li ho sempre usati sin da ragazzo: ho cominciato a fare il pendolare sin dai tempi liceo, lontano 30 chilometri da casa. Poi, in questa azienda ci lavorano molte persone che conosco da una vita – prosegue -. Lo ritengo un impiego pieno di input positivi per tanti motivi: intanto il software su cui si lavora è utile alla gente nella vita di tutti i giorni, poi Aep sta seguendo un percorso di crescita dopo l’acquisizione in Modaxo e questo è molto stimolante».  

La matematica è la principale passione di Francesco a tal punto da conseguire la seconda laurea in “Matematica applicata”. Non ultimo però l’amore per lo sport, in particolare per l’attività con i pesi in palestra. 

«Una curiosità? Ho sei gatti, vivono con me in campagna e sono trovatelli. I loro nomi, però – conclude – glieli ho fatti scegliere tutti a mio figlio altrimenti la mente matematica avrebbe prevalso anche in questa occasione e sarei stato capace di chiamarli tipo “Paul Dirac” e “Carl Friedrich Gauss”: nomi di spessore con cui convivere sarebbe complicato, anche per un gatto. Non per me».

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