Valeria Manjosova

Fiocco rosa per Aep

Valeria Manjosova è diventata mamma di Maria Vittoria

Quando si dice che un’azienda può diventare una grande famiglia. Lo sa bene Valeria Manjosova che in Aep ha conosciuto tante soddisfazioni lavorative, colleghi diventati amici, ma soprattutto l’amore, quello per il suo compagno Marco Becattini, con cui è diventata mamma da pochi giorni di una bambina che si chiama Maria Vittoria

«L’ingegneria mi ha sempre affascinata. Ho approfondito il tema delle turbine nella mia tesi di laurea e da quel momento in poi ho capito che non sarebbero mai state la mia strada. Poi mi sono “scontrata” con la robotica ed è stato subito “amore a prima vista”». Inizia così Valeria a raccontare la strada che oggi l’ha portata a diventare System engineer per Aep. 

Trent’anni compiuti lo scorso 9 agosto, Valeria è originaria del Kirghizistan. Parla oltre all’italiano anche russo, inglese e spagnolo, è sempre stata appassionata di danza classica e animali.

«Sono arrivata in Italia all’età di sette anni, nel 1999, con mia madre perché lei ha iniziato a lavorare qui come ginnasta – racconta -. Il Bel Paese mi ha adottata, ho studiato nelle sue scuole, scelto il liceo scientifico e poi Ingegneria meccanica all’Università».

Valeria e la sua storia in Aep

Aep è la prima azienda per cui Valeria lavora. l’impresa fiorentina l’ha inserita tre anni fa nella sede principale, a Signa (Fi), dopo che il suo curriculum è stato selezionato in occasione della fiera dedicata al lavoro presso la Fortezza da Basso di Firenze. 

«Sono stata ricontattata subito dopo i giorni della fiera per svolgere un tirocinio – spiega -. Erano i mesi di piena pandemia, niente è stato semplice ma l’entusiasmo di essere entrata a far parte di un’impresa così strutturata e carica di sfide mi ha guidato nella direzione migliore. Sono stata formata internamente. Presto sono diventata tester software per poi arrivare a ricoprire il ruolo di System engineer: affianco il project manager in azienda, seguo tutti gli aspetti tecnici che riguardano un sistema e poi mi interfaccio anche con l’ufficio tecnico per capire come configurarlo al meglio. Il mio responsabile, Fausto Iannucci, tiene molto alla formazione del team. Questa credo sia la carta vincente di Aep, anche in questo momento in cui c’è la nuova scala organizzativa con cui bisogna prendere confidenza. Gianni Becattini, Saverio Bettini e Franco Margani hanno creato qualcosa di grandioso, partendo da zero, dal garage sotto casa. E ora quel garage è diventato un’azienda dal respiro internazionale, molto dinamica – conclude – e qui è un po’ come l’America: tutto è possibile». 

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